LA PERLA

 “Le Grandi Leggende Cavalleresche”,   P. M. Forni, Editoriale Domus

 

Oggi non vanno più questi libri robustissimi e rilegati antitutto e con sovracoperta e sottocoperta, insomma i libri che troveranno gli archeologi tra 1000 anni, se ci sarà ancora qualcuno. Oggi li fanno minuscoli e fatti di plastica che non sembrano neanche libri, infatti sono quei cosi che tirano fuori le tipe sulla metro aspettando di arrivare in Missori.

Però li vendono sui mercati dei libri vecchi, anche se hanno dieci anni, come fossero reliquie. Magari ci trovi pure quei libri assurdi con tutte le favole del mondo, che ti leggevano da bambino i tuoi, libri enormi, pesantissimi, poi scomparsi. Oggi i papà e le mamme leggono la saga del Maghetto ai loro piccoli, che poi crescono male, non sanno più cosa fare a tredici anni, diventano gay o si suicidano o prendono pasticche a scuola e fanni i filmini coi cellulari di loro che si bruciano i peli del naso.

Forse è colpa dei libri, non della tv. Almeno uno che sta incollato alla tv diventa scemo e basta, e così grasso che non può andare a picchiare un down e riprendersi con l’altra mano. No, è colpa dei genitori, che non hanno voglia di fare i genitori tutto il giorno, e gli fanno vedere il wrestling per poter andare al cinema.

Perché mentre scrivo questo cursore è lentissimo? Scrivo più veloce io della velocità del cursore, è un problema, uno di quegli infiniti problemi stupidi che compri con windows e diventano parte della tua vita, adesso infatti dovrò andare a vedere il troubleshooting e scoprire che è una cazzata lì in Strumenti>Opzioni. Non ne ho voglia, rimarrà un handicap. Dicevo, il wrestling… che poi il bello è lo spettacolo perché non c’è nemmeno lo sport bla bla bla. Cosa c’entra coi libri?

 Io mi ricordo un giorno in ospedale con una luce soffusa, tendente al rosa o all’ocra, non so, che entrava dalle finestre e rimaneva sospesa simile a nebbia, e imbeveva tutto, come in un sogno; mio padre che mi leggeva uno di quei libroni di migliaia di favole, e io ascoltavo, immerso in un cuscino…

 

Ponch