la  mia verità

 

ho deciso grazie a un sogno di cambiare nome da tuo cugino a J.Lu. J.Lu è un nome della madonna. prova a dirlo. J.Lu. La lingua compie un percorso di tre passi sul palato per sbattere al terzo sui denti. Lo-li-ta. Ho anche imparato a fare le maiuscole. Grandissimo.

Ho il blocco creativo. A love supreme a love supreme a love supreme flusso di coscienza viva me ho inventato il flusso di coscienza stream of conciousness che nessuno sa come si scrive conciousness neanche joyce che parlava in inglese come in italiano. Visto che ho il blocco creativo scrivo della cagata peggiore che ho fatto che mi tenevo per i periodi di magra. Tutto è nato dal fatto che quell’ estate andavo a lezione di greco a lerici dal figlio del poeta perché io di greco non ho mai capito una madonna. Il figlio del poeta era uno che sapeva il greco senza un motivo e andava in giro vestito da torero ma anche un po’ da pirata e da cavallerizzo tutto insieme ma con la faccia di groucho di dylan dog che poi è uguale a groucho marx quello realmente esistito. Pensa che coincidenze. O. E quindi di giorno mi smaronavo e di sera davo giù di testa anche perché avevo quindici o sedici anni e ero nell’età della stupidera. Lerici è un paesino strano pieno di gente un po’ bigottona. Tipo buticchi quello che scrive anche dei libri che brindone li ha letti tutti che una volta è impazzito e ha dato una testata a Enrico quello che nuotava perché era entrato al lido senza pagare. E marcello lo odiava. Cioè odiava tutti e due. Tutti li odiavano quei due lì. Ma Enrico anche no, più che altro odiavano buticchi, che bucava i palloni e la gente gli cantava buticchi merda da sotto il suo trespolo di mitch di baywatch. Una volta la marcocchi ha parlato di buticchi a lezione il che è incredibile. Ma hoby in due anni è cresciuto tantissimo adesso che ci penso. Ma il fatto è un altro ed è terribile. Una sera avevo bevuto una corona e ero ubriachissimo e sono andato giù di testa. Ho visto una folla in piazza Garibaldi e per fare il ciutto ho cominciato a urlare e a battere le mani come un animatore e volevo animare la festa e ho detto qualcosa a due carabinieri o forse loro credevano che gli avessi detto qualcosa mentre io non ne avevo manco per le palle non mi ricordo più. A quel punto i carabinieri mi vengono incontro e mi dicono di andare con loro in un posto, che poi non era altro che un’aiuola spartitraffico e mi dicono di dargli la carta di identità. Intanto gonzo si era nascosto in un cespuglio di oleandri e si è avvelenato. Poi ai carabinieri viene il dubbio se ero italiano e mi hanno chiesto se ero italiano. Ma dopo che gli avevo dato la carta d’identità. Non ho ancora capito, cioè sulla carta c’era la mia foto. Ma non porto rancore ragazzi, tranquilli. Tra l’altro c’erano con me nell’aiuola due drogati poverini che gli avevano sgamato che erano dei drogati. Cioè, un bambino di quindici anni e due drogati, ma adesso ma vi sembra il caso? no a me no. Ia che paura. Poi mi hanno detto che avevano scritto il mio nome su un foglio e quindi ero segnalato non schedato come ho detto a mia mamma che è quasi svenuta.  Poi due anni dopo l’incubo si è ripetuto, quando ero con pol e ho dato una manata in un cartello e dietro c’erano i carabinieri, che mi hanno chiesto come ti chiami e io ho detto solo il nome e allora si sono un po’ innervositi. Poi hanno detto a pol che si sarebbero ricordati di lui e si è cagato addosso. Che non c’entrava niente. Povero pol.

yes!