la mia verità che secondo me è colpa dei treni
scusate il ritardo ma stavo giocando con la pila polacca di gonzo
che se schiacci tante volte una leva si illumina, ma non normale, ma tipo il
fanale del ciao che più vai più è forte. cioè non che dall’ultimo editoriale a
oggi ho giocato con la pila polacca di gonzo, mi ero solo distratto un secondo,
che poi la gente parla e non è giusto. o. il fatto è
che per circa un mese ho abitato un mese da gonzo a pavia
che gli ho anche regalato il dvd di supercar e che lui ha detto a mia nonna che un giorno non
ho rifatto il letto e è venuta giù la madonna. che poi non è proprio andata
così. però pressappoco. io ero a pavia da gonzo non
solo per rompere le palle a lui e all’ericuccia che
poi a villanova mi chiedevano tutti se li sentivo che
facevano quei robi là ma io giuro che non li ho mai
sentiti. giuro. ero a pavia anche perché studio a milano lettere come si era capito dallo stile. che poi
dicono che l’università! è lì che è nato tutto. perché io ovviamente dovevo
prendere il treno da milano a pavia
che l’ericuccia si è tanto raccomandata di non
perdere dei treni che mi aveva anche scaricato gli orari della metro e non ho
mai capito il motivo. un giorno purtroppo (che è diventata la mia parola preferita
da quando ho scoperto che ha tutte le lettere sulla prima fila della tastiera,
cioè oggi) avevo fretta e allora sono andato a prendere il treno a rogoredo. e lì è successo quello che tutti si aspettavano
ma che nessuno osava dire. io ho visto che c’erano due treni in partenza e uno
era per forza il mio cioè quello per albenga, ma io
sono salito sull’ancona e tra l’altro ho anche esultato perché l’avevo preso.
però visto che sono uno pignolo che se le cose non sono come le dico io chi mi
conosce lo sa, ho chiesto a un bolidone (che vuol
dire ciccione) se il treno si fermava a pavia. e lui
mi ha detto di no. e allora sono sceso a lodi e poi
da lì ho preso un treno per casalpusterlengo e giuro
su di me non mi ricordo perché l’ho fatto. per fortuna a casalpusterlengo
c’era un grosso negro gentile che mi ha aiutato a leggere il tabellone delle
partenze di casalpusterlengo. nel frattempo che il
negro mi aiutava è partito il treno per pavia che era
l’ultimo per tre ore. allora ho bevuto un caffè. poi
ho fatto amicizia con uno che era chiuso in uno sportello piccolissimo che
saluto ciao Gianni. poi ho comprato un giornale e il tempo è volato. poi è
arrivato il treno che c’era già quasi buio. ora il treno non è che era un treno
normale come si aspetterebbero i più tra cui anch’io ma era un treno di due
vagoni che secondo me era un camper con attaccata dietro una roulotte. che poi
ha le marce che proprio senti quando cambia. e lì mi sono un po’ addormentato.
dopo due ore sono arrivato a pavia e tutti mi
guardavano e secondo me avevano capito. e poi gonzo mi ha preso per il culo. l’ericuccia peggio perché
diceva dai poverino e poi diceva delle cose a gonzo e lui si guadava i piedi.
da allora quando vedo casalpusterlengo mi viene l’ansia. e mi mancano un po’ Gianni
e il negro gentile. ciao ragazzi. adesso devo andare a morose e quindi vi
saluto. ah tutto questo è successo l’an pasà ma veramente.
yes!