L’esordiente e
giovanissimo artista Marcoz Dega
si affaccia sulla scena internazionale con un’opera senza pari: stupisce il
pubblico e la critica con un video che non è solo recherche du beau, ma anche
– e soprattutto – recherche du Dieu, riflessione scettica e sofferta sulla
presenza divina nel mondo. Il Dio di Marcoz Dega è persona, mano invisibile e
fallace. L’utilizzo di frammenti di altre opere, l’invenzione
di un alter ego |
Curatore della Mostra
Dr.Gonzo |
pessimista e iperrazionalista, la dolorosa consapevolezza che ogni
forma di comunicazione avviene attraverso un filtro soffocante portano il Dega a farsi demiurgo, per colmare il vuoto esistenziale
e la morte della forma. L’artista troverà vaga consolazione nel privare
l’uomo della voce, responsabile dell’incomprensione e di ogni
errore. Un’opera, quindi, che inevitabilmente sancisce l’inizio d’una grande carriera nel mondo dell’Arte.
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Marcoz Dega,
Senza titolo, 2007