MANGIARBERE - Dal Cavalier Gino, ROMA

 

Trattoria

Vicolo Rosini, 4-angolo piazza del Parlamento

Tel. 06 6873434

Chiuso la domenica

Orario: mezzogiorno e sera

Ferie: agosto

Coperti: 45

Prezzi: 25-28 euro vini esclusi (noi l’ultima volta abbiamo lasciato 30 euro)

 

 

Se chiedete di vicolo Rosini, certamente chiunque vi guarderà di traverso. Se domandate invece del cavalier Gino, qualcuno vi saprà indicare come raggiungerlo.

Nascosto in una stradina accanto al Parlamento, il locale del cavalier Gino propone la classica cucina della capitale. All'esterno la vecchia insegna "bottiglieria" vi ricorda di slacciarvi la cintura e ordinare almeno un litro di “vino dei castelli" che qui non è mai mancato. Entrando, l'ambiente è caldo e accogliente: soffitti a botte decorati con tralci di viti e fiori, ventilatori a soffitto e a parete, tipici motti romani dipinti dal prof. Stampete sulle pareti assieme a quadri di vedute italiane.

Il menù, tradizionale, è lo stesso per tutto l'anno ( e non varia nemmeno negli anni…), ma non mancate di dare un'occhiata alla lavagnetta posta all'ingresso dove sono indicati i piatti del giorno (che pure cambiano raramente).

Tra i primi troverete i classici della cucina romanesca: carbonara, amatriciana, tonnarelli (pasta lunga, fresca e fatta in casa) cacio e pepe o alla ciociara (che io consiglio: con pancetta panna funghi e tanto tantissimo pecorino) e, se si può considerare un primo, la trippa (Brindone ne va matto!). Se il pecorino non fosse abbastanza, chiamate l’oste e verrà a grattugiarvelo sul piatto direttamente al tavolo. A seguire, coniglio o abbacchio alla cacciatora, coda alla vaccinara, saltimbocca alla romana e, qualche volta, baccalà con patate. Un tempo consideravo la scamorza alla brace un secondo, ora per me è solo un antipasto per aprire lo stomaco. Non ricordo i dolci, noi idioti siamo più interessati al digestivo, di solito (inoltre arriviamo al dessert un po’ annebbiati…). L’ultima volta, però, devo aver ordinato una crostata, o qualcosa di simile.

Una curiosità: non chiedete il caffè, perché non hanno la macchina per farvelo.

La trattoria dal Cav Gino è un posto che non si dimentica, una tappa fondamentale, da rinnovare nel tempo. E da consigliare.

 

 

Sir Gastroegoista

 

Attendo con orrore da Cap Cap la guida del mangiarmale, un viaggio tra i fast food all’italiana.  McDonald’s, ovviamente.