MANGIARBERE
– Trattoria C***i & C, CREMONA
Trattoria
Chiuso martedì e mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: boh….pochi
per il sabato sera, sufficienti gli altri giorni
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi (il petrolio non
è considerato un vino)
Consigli: attenti all’Ingegnere, specialmente
se conosce la vostra nonna (o crede di conoscerla)
La trattoria C***i è un posto nel quale
invecchiare, dove spendere la pensione e consumare fino in fondo il fegato,
incontrare gente umile, i visitors e imparare qualche
nuova bestemmia. Io, Brindone, dr.Gonzo
ed il Dega dobbiamo dire che
da C***i in un certo modo ci siamo cresciuti ( come ad ogni pranzo è cresciuto
il conto. E non è certo colpa dell’euro!). Cap Cap e Poncharello, che
confermano sempre di non capire una mazza, si tengono a debita distanza dalla
sala da pranzo di questa calda locanda: i motivi sono oscuri. Ce la caviamo
dicendo che sono le loro solite manie.
Il nostro idillio con C***i cominciò cinque
anni fa, nel novembre del 2000, quando frequentavamo la prima
liceo. Il venerdì avevamo sei ore e terminavamo le lezioni verso le due
del pomeriggio, così la madre del dr.Gonzo,
Varcando la porta entrerete nel bar, un tempo
regno del fumo, ora solo della cirrosi epatica. In fondo, un oste scorbudigo ( eh, Erica…) con dei fastidiosissimi guanti di
lattice dovrebbe essere a vostra disposizione… Se
riuscirete a passare indenni in mezzo a tutto questo vecchiume – e alla larga
dal G***o – finalmente vi ritroverete nella tranquilla ed accogliente sala da pranzo. L’arredamento è essenziale, fotografie della città sono appese alle
pareti, quello che conta sarà solo ciò che vi farete
portare sul tavolo.
Luca, cioè Fabio, cioè
Luca Laurenti, cioè Fabio vi chiederà se volete
cominciare con un antipastino. Noi siamo sempre passati oltre. A questo punto
vi reciterà a memoria i primi: carbonara, amatriciana,
maccheroni rucola e gorgonzola, spaghettini freschi freschi all’ortolana, marubini in brodo, tortelli alle erbette e , quando capita,
zuppa di chiodini, lasagne alla pasta di cacao o vegetariane, tagliatelle con
gamberi e porto. Proseguirà domandandovi se desiderate ordinare subito anche il
secondo. Noi ci caschiamo sempre, ma consiglio di aspettare, se non volete
trovarvelo nel piatto un istante dopo aver terminato il primo. Chiedete una
bottiglia di vino, se rispettate il vostro stomaco, e non il litrozzo di petrolio. Niente acqua: fa ruggine.
Passerà la vecchia signora, che calza sempre le
ciabatte, e, parlandovi in dialetto, vi chiederà se volete
lo stinco con le patate. Poi tornerà Luca e vi ricorderà gli altri secondi:
maialino, bolliti con mostarda, stufato con spinaci, vitello tonnato, carpaccio
rucola e grana. Per i vegetariani come il dr.gonzo
c’è un piatto di formaggi.
Per concludere, prima
dell’amaro Montenero consiglio lo zabaione con i
cantucci. Ma ci sono anche torte, crostate, sorbetti.
Il caffè dunque! Per Brindone,
corretto! E il digestivo.
Dopo un così leggero pranzo è il caso di
conversare con gli altri affezionati, discorrendo magari di filosofia, come
quella volta che quel pelato ci parlò di Kierkegaard e Vasco
Rossi. Era tardi e Mino spense la luce. Era ora di andarsene, o
spostarsi al “tavolo lunga degenza” nel bar. Decidemmo di attraversare la
strada, raggiungere la casa del dr.gonzo e dormire
sui divani.
Sir Gastroegoista