Per soddisfare le esigenze di snellezza di Sir Gastro e aggirare ogni futura accusa di sbrodolosità, opero questa scelta in senso mereghettiano. Per non costringere l’Idiota medio a sorbirsi le mie pizze, sempre che proprio non ce n’abbia voglia, aggiungerò dei pratici rombini, che in realtà sono quadrati, ora che guardo meglio, accanto ai titoli della mia sezione di Pugnetta, per rendere chiaro, incisivo ed immediato il mio parere. Non vorrebbe in realtà essere un semplice e presuntuoso giudizio di valore, quanto piuttosto una stima della soddisfazione che la lettura ha dato a me, e quindi spero dia anche a chi (?) segue le mie indicazioni. Nella mia carriera di recensore idiota sono riuscito a far leggere a Poncharello quel fascistone di Heinlein, e mi sembra già una buona soddisfazione; agli altri che vorranno prima o poi verificare, buona lettura.

 

 

E ora l’inevitabile e spocchiosa legenda.

E’ inteso che si parte dalla sufficienza, come nel celebre indice degano della videoteca di famiglia. Non vi vengo a consigliare un libro che mi fa schifo. Se ne parlo, per sdegno o curiosità, evito di metterci un voto, ovviamente.

 

                   

Passabile. Si salva per qualche spunto interessante, che lo solleva dalla grigia mediocrità cui sarebbe naturalmente condannato. Se non avete niente di meglio da fare in treno, o se vi interessano proprio il tema, l’autore, il genere.

 

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Piacevole. Difficilmente diventerà il vostro romanzo preferito, ma vi regalerà alcune ore – basta che non siano troppe! – di gradevole lettura, non necessariamente impegnata.

 

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Bbello. Un buon libro, sicuramente consigliato; una lettura gustosa e interessante.

 

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Molto bbello. Caldamente consigliato; anzi raccomandato. Uno di quei libri che vale veramente la pena di non uscire, o di stare al cesso un paio d’ore in più, per leggere altre cento pagine

 

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Capolavoro. Va letto. Perfezione e bellezza compensano eventuali difficoltà di lettura.