Il momento non è solenne, la cerimonia di inaugurazione si è ormai svolta, e io mi riprendo la prima persona e così decido di parlare. Mi ritrovo a dover incitare i lettori a non desistere dopo la prima lettura e a leggere almeno quella seguente, in cui Porro non è più il nostro faro. Ma prima alcune doverose precisazioni:

 

1) le autoapologetiche righe di presentazione non compariranno più, e le recensioni si susseguiranno a cascata.

2) la seguente recensione fu scritta almeno sei mesi fa. Tuttavia, decido di non ritoccarla in alcun modo premettendo una legenda che è giusto qui sotto.

3) Poncharello era Idiota nella scorsa edizione del sito. Alla data del 20/01/06 non lo è ancora. Chi lo volesse visualizzare, guardi il tizio che si esibisce in buffe danze col fratello gemello Brindone nelle foto del trailer di introduzione del Gastroegoista.

4) Francis Scott altri non è che Brindone stesso. Potevate leggerlo nella homepage del sito, ma io ve l’ho detto per completezza.

 

Ecco a voi l’opera.

 

 

Mi dispiace, Poncharello, ma Batman Begins non è il miglior film che riguardi il personaggio, pur non essendo il peggiore. Non ho ben capito se il nostro artista ha visto Batman di Tim Burton (quello con Jack Nicholson-The Joker, non con Danny DeVito-The Penguin), probabilmente questo sarà dovuto ai miei frequenti deficit d’attenzione, per i quali Il Gastroegoista spesso mi rimbrotta, ma in ogni caso consiglierei al Poncharello di vederlo e, se l’ha già visto, di rivederlo. Perché delle due l’una: o egli si affida al giudizio di mediocrità da attribuirsi a Batman II (quello con Danny DeVito-The Penguin), e fa di tutt’un’erba un fascio, per cui estende al primo episodio le perplessità suscitate dal secondo, oppure ha una visione un po’ distorta e particolare del cinema, per dirla con un’eufemismo, cosa che peraltro sospettavo da quando, entusiasta è dir poco, ci tira il pacco su Sin City e cita ogni due secondi The Punisher, rischiando la vita. Sin City non ho ancora avuto la voglia (il coraggio, dirà, giacchè secondo lui me la faccio sotto) di vederlo, ma sono sicuro che di capolavoro, così come l’ha dipinto, non si tratti. Finchè non l’avrò visto, il sospetto rimarrà tale, cioè non si eleverà ancora a un grado di certezza assoluta e superiore. Comunque di certo il Poncharello non manca di coraggio, in primis se è andato a vedere Sin City, poi se afferma che Batman Begins è il migliore di tutti i Batman. Ecco perché non lo è.

1) L’inizio rappresenta uno scavo psicologico non richiesto al film e rimasto in superficie. Il tutto in una cornice che affascina ma non convince (un monastero sulla montagna, agli antipodi geografici e non di Gotham City). Sinceramente non so se il training psico-fisico nel buen-retiro asiatico, sotto gli occhi di un insopportabile Liam Neeson, si rifaccia alla vera storia come è descritta nel fumetto, ma i dialoghi banali e prevedibili e quel poco di analisi che delinea Bruce Wayne come una sorta di Giovanni Pascoli che troverà il suo equilibrio tra lotte di samurai bollano il film come una buona americanata in potenza. Ce n’era bisogno?

2) Batman di Burton non pretende di farci risalire più di tanto alle radici del trauma del protagonista, senza riuscirci. Batman Begins, se vuole descrivere gli inizi di Batman, è in parte scusato, ma se si vuole fare una cosa, bisogna farla bene. Così meglio un film che propone meno argomenti, con uno stile confacente ad un’estetica da fumetto, piuttosto di un altro che banalizza i tanti argomenti che mette sul tavolo. Basta un fiore deposto sul luogo dell’omicidio da Wayne adulto, un flashback breve ma non affrettato che riporta alla tragedia per tratteggiare un personaggio da fumetto, non da Joyce o anche meno.

3) Le atmosfere noir-retrò di Batman di Tim Burton conferiscono “personalità” a Gotham City, città piuttosto anonima in Batman Begins, almeno nella prima metà del film. Quest’ultimo sembra smarrirsi negli stessi anfratti in cui si spinge per mostrarci il mondo della malavita, non coinvolge e si trascina almeno fino all’intervallo, quando davvero è lecito desiderare di andarsene dalla sala. E sarebbe un peccato, perché nella seconda parte il film acquista un po’ di ritmo, senza però mai raggiungere l’apice di una rappresentazione veramente fumettistica dei personaggi, quasi per vignette, che s’è avuta in Batman di Burton. Qui a prevalere è la giustapposizione degli episodi, divertenti nelle immagini ( la banda di Joker, giusta com’è, sembra proprio una banda di buffoni sprovveduti) e in battute più spontanee ( a pronunciarle è Joker, non rischia l’effetto freddura largamente presente in B.B.), ed in questo assomiglia a Dick Tracy, con W. Beatty e Madonna. La trasposizione del fumetto nel cinema è operazione alquanto complicata, e può dirsi riuscita se si riproduce lo stile del racconto fumettistico, i caratteri dei personaggi che acquistano spessore quanto più si avvicinano alla semplicità e alla superficialità della carta stampata. Poi si può cercare di riprodurre uno stile grafico. Se si crede invece che rendere graficamente le scene, imitare il disegno della penna, cosa molto interessante ma non priva di rischi, significhi trasporre il fumetto su pellicola, si rischia di sacrificare alla fotografia l’essenzialità del racconto e la resa dei personaggi. Questo è quello che -credo- accade in Sin City, ma siccome non ho abbastanza elementi per giudicare, sospendo il giudizio, ma su una cosa non ho dubbi, che non basta la fotografia per fare un bel film, così come basta la fotografia per fare una figata di film, così come un film senza una bella fotografia manca di qualcosa.

      4)   Il montaggio in alcune sequenze di B.B. è davvero troppo veloce, non si riesce a distinguere nettamente la figura di Batman nelle scene di lotta, e, lasciatemi dire, la Bat-Mobile è di un brutto spaventoso. Poteva pure evitare di comprarla, al supermercato di Morgan Freeman, novello Q di James Bond. Un ruolo ben recitato (ma non era difficile per il premio Oscar®), ma forzato nell’economia della vicenda. E poi preferiamo un Batman meno tecnologico che viva in una Gotham più futuristica e grigia (quello con Jack Nicholson-The Joker) ad un Batman iper-tecnologico in una città troppo dark e anni novanta. E come Bat-girl è meglio Kim Basinger splendidamente eighties a Katie Holmes, che comunque non esce distrutta dal confronto.

Tutto questo è indubbiamente un profilo di superiorità di Batman di Tim Burton, sebbene le ultime riflessioni semi-serie banalizzino il discorso, ma d’altronde c’eravamo tutti un po’ rotti, anch’io di scrivere. A voi lascio decidere se vi abbia davvero voluto parlare di Batman, oppure non abbia preso il tutto come pretesto per criticare Sin City, quando non avrei potuto dedicarvi un’intera recensione, perpetuando così una delle tante dispute con l’amico Poncharello, non sempre così elevate. Ma mi rivolgo anche a Dr.Gonzo, Erica e F. Scott, che non hanno per nulla apprezzato Batman Begins, esortandoli a rivedere le loro posizioni, chè alla fine non è un brutto film (se non se la sentono, se per loro è troppo, salvino almeno dal baratro Michael Caine e Gary Oldman).

Già, dimenticavo: può darsi che non abbia ben capito se il nostro artista ritiene che B.B. sia il miglior film su Batman, o che sia semplicemente migliore di quello di Burton; probabilmente questo sarà dovuto ai miei frequenti deficit d’attenzione, per i quali Il Gastroegoista spesso mi rimbrotta. Nel caso (comunque difficile) abbia capito male, la prima parte è fuori luogo e consiglio quindi di trascurarla; rimane quella seguente, che è indubbiamente il meno di tutta la recensione.

 

 

PONCHARELLO RISPONDE:

1) Per il Fegababa alias "Marcoz": caro Fega, io NON HO MAI DETTO che Batman Begins fosse il miglior Batman-film, l'ho mai pensato, quindi questa sì che la spari perkè hai deficit d'attenzione, come, giustamente, ti ricordi da solo. A proposit del film in questione, ho solo detto, e a caldo, cioè alla fine della proiezione al cinema, "è proprio un bel film d'azione!", la qual frase può essere tutto ciò che vuoi, ma non di certo un apprezzamento al Batman-style. Però devo dire, e l'hai detto tu pure in recensione, che non è comunque uno scadimento del Batman-style, semmai semplicemente non apporta niente, rimane un film d'azione; mentre è vero, concordo con te, che quello di Burton aveva qualcosa "d'artiste". Fattostà che neanche Jack Nicholson secummè c'entra molto poi con i miasmi fedenti della città più neogotica del fumetto... che invece è trattata bene sia da Burton, sia da... chi è che ha fatto Batman Begins?? Boh. Chiuso.

2)Caro Fegababa alias "Marcoz", vuoi far credere alla ggente che io ho mai anche solo "apprezzato" il FILM di The Punisher????? Guarda che ho detto e ripetuto al mondo che personalmente, essendo un appassionato dei COMICS del Punitore, il film non solo è una tazzata oscena, ma non c'entra neanche un bel niente (dalla sceneggiatura ai costumi alla fotografia ((fotografia??)) agli attori stessi ((in quanto a somiglianza...)) ) col Punitore: e quindi fa schifo punto.

Se poi intendi correlare in qualche modo Batman al Pun, ti dico che sono addirittura di due case fumettare diverse.

3) Caro Fegababa, alias "Marcoz", mici spieghi perchè caz*o sta polemica su Sin City nella recensione di un film come Batman Begins??? Forse non è che semplicemente ti andava di far salotto con me con qualsiasi argomentazione?? Ma come caz*o fa uno che legge sta recensione a non rimanere perlomeno confuse da sti tuoi colpi bassi, e falsi, sparati a sproposito?? E nota bene che, almeno secummè, poi la recensione è buona! Insomma, Sin City diciamo che l'hai messa lì perchè ti sei reso conto, e ti rode!, di essere l'unico str*nzo che ancora non l'ha visto.

E DEGA (SOTTO LO PSEUDONIMO DI SGARBI) RIBATTE:

 

Caro Poncio, alias the joker o cobra o chi cazo vuoi, mi fa piacere che la recensione di batman ti sia piaciuta, fatto salvo per quello che tu hai detto e che sapevo avresti detto. Sapendo che spesso ti rimangi le idee, avevo usato tutte le cautele possibili, come avrai certamente notato, giungendo perfino ad esortare il lettore a trascurare la prima parte, cioè la polemica su sin city (sarò forse l’unico strronzo a non averlo visto, ma di sicuro non mi rode), e a considerare solo il resto, che è la parte più noiosa. Con questo non dico che certe cose non le abbia capite male, ma sono certo che hai, magari a caldo, affermato che B.B. è il migliore. Siccome è la mia parola contro la tua, sorvoliamo sulle parole che volano e soffermiamoci sui fatti che contano, e cioè che entrambi adesso siamo d’accordo. Quella su the punisher (prendo atto della tazzata, di cui non me ne potrebbe frega’ de meno) era una provocazione, alla quale hai, prontamente, abboccato. Solo qui ho ceduto alla tentazione di prenderti per il kulo; per il resto, se ti ho così ampiamente citato, e qui rispondo al terzo punto, è perchè B.B mi ha dato lo spunto per parlare di un modo di trasporre l’estetica del fumetto nel cinema. Siccome in quel periodo andavi entusiasta del risultato ottenuto da sin city nella traduzione cinematografica di un fumetto, ho raggruppato le cose. Nessun tentativo di fare del salotto gratis, con qualsiasi argomentazione. Soprattutto nessun colpo basso e nessuna falsità. I colpi bassi sono altri, caro Poncio, alias the joker (quale soprannome fu meno appropriato!). Evidentemente sei nuovo a tutto ciò. Perché avrei dovuto farli, sapendo che poi tu avresti fatto lo stesso con me? Solo un po’ di sana polemica. Alla quale si dovrebbe rispondere con ironia e simpatia. Davvero mi sembri Berlusconi che accusa la sinistra di gettare del fango su di lui e di calunniarlo. Forse dovrebbe guardarsi in casa… In questo modo spero ci siamo chiariti. Pensavo di ricevere una risposta, ma non così risentita. Una risposta divertita, piccata. Infinite scuse se ti ho tirato in ballo, caro Poncho, non volevo. Lo rifarò, sempre e solo se ce ne sarà bisogno.



Vittorio Sgarbi