No, non sono diventato scemo. Ho consciamente alterato la grafia dei termini più inequivocabilmente riconoscibili per evitare che i motoro di ricerca ci regalassero qualche altra sorpresa tipo Cerryx. Poi ammetto di averci preso gusto e di aver alterato tutto l'alterabile.


Poncharello e il segreto della Kattedralex


(Il trailer video!)


Brindone ha disimparato a scrivere e non nutre abbastanza la mente con letture istruttive, perciò limiterà la sua facondia stasera più fastidiosa che eloquente: mettendo in fila poche frasi soltanto, lascerà parlare essenzialmente le immagini e soprattutto il (quasi) dott. Poncharello, nell'inedito ruolo di guida turistico-mistico-labirintica.

E' comunque necessario un breve antefatto, perchè una così ricca messe di prodotti multimediali non scivoli via senza lasciare il debito segno sulle menti di voi signori notoriamente curiosissimi1 ed ansiosi di abbeverarvi alle fonti della conoscenza.

Partiamo dunque dall'inizio – ma quale? La storia di questo servizio fotografico può incominciarsi infatti in molti tempi, in molti luoghi diversi: in un momento imprecisato dell'Alltto Wedioeévo, nell'epoca poco nota ed assai confusa dei Berengari, dei vescovi conti, delle invasioni tedesche, dei leoni stilofori e dei fregi dell'Appokkalissex, in una Kremmonna murata, di pietra, legno e mattoni, circondata ancora da paludi, quando un ahinoi ignoto artista lombardo2 mise sapientemente mano alla decorazione dei pavimenti di un'antica chiesa, oggi scomparsa, quasi senza lasciare traccia, sotto la mole di una ben più imponente Kattedralex a tre facciate3; oppure il pomeriggio di un Giovedì Santo insolitamente marzolino ma temperato e caldo, quando un martoriato Poncho4, esausto di stress accademico e sociale, dinanzi ad un caffé sul tavolino di uno strafighetto locale del centro in vetro acciaio cromato e plastica, coinvolse lo sfaccendato Brindone, allor ancora, seppur per poco, sobrio dei fumi inebrianti degl'incensi pasquali, nella ricerca appassionante del misterioso Labbirrinntto che si cela in un recondito anfratto della Città Segreta5.

Ma come, come trovare questo luogo incognito? Poiché pochi, pochissimi nella sonnolenta e distratta cittadina ignara dei suoi propri fascinosi segreti ne conoscono l'esistenza, ed ancor meno l'ubicazione e l'accesso: e non facevano eccezione a questa diffusa insipienza i nostri due mistici eroi6. Orbene, li vedremo dunque incamminarsi con passo risoluto verso la grande Kattedralex fervente di preparativi per la festa imminente: ma quivi giunti, che fare? A chi chiedere? Poncharello con passo sciolto avvicina il custode della chiesa, intento ad impilare ordinatamente candele. “Scusi, so che qui in Duomox c'è un Labbirrinntto con un Minotaurox. Come faccio a trovarlo?” Sarà forse la scarsa chiarezza della domanda? Sarà forse la scarsa chiarezza mentale del vile meccanico? Ciò che è certo è che egli non comprende di primo acchito che si sta parlando di un mossaiko e non già di un vero Labbirrinntto con al centro un vero Mignottaurox: sicché nega decisamente l'esistenza dell'oggetto della nostra ricerca. Appianato che si è l'equivoco, l'atteggiamento suo non cambia: e il tizio millanta lavori di restauro che renderebbero inaccessibili i mossaiky bla bla bla. Tra i quali mossaiky, comunque, non ci sono a suo dire nè Labbirrinntti nè Mignottaurix. Ignoranza? Malafede? Non sappiamo ancora oggi. O forse sì, a giudicare dalle foto... Ma non basta così poco a fermare il Braidense dal pensiero complesso: ed eccolo ora agganciare un prete che secondo il chiesaiolo Brindone è il parroco della Kattedralex. I due complottano a lungo – e che mai avranno da dirsi, il sacerdote cattolico ed il comunista spiritista? Come è in effetti intuibile, poco o niente, visto che dopo il salvifico colloquio Poncharello dichiara di saperne meno di prima. E allora di nuovo in movimento. Secondo Brindone bisogna chiedere allo Stoppazzo. Secondo Poncharello allo Sbattisterox, se non altro per la maggiore collaboratività del bigliettaro. Seduta stante i due indagatori dell'occulto si dirigono verso il grande Ottagono, in cerca di risposte...

E meraviglia! Basta che Poncharello pronunci una magica parola, ed eccoli senza troppe difficoltà con in mano le chiavi del cancello dello Scapposanto dei Kannonnici – sì, proprio quel cortiletto con gli archi sul lato sinistro della Kattedralex, di fronte al Pallazo Sveskovile7 proprio in mira alla degana sorgente della vita8 - e, quel più conta, delle chiavi della kriptax sottostante.








Immagini del suggestivo ambiente dello Scapposanto.








Ben noti scorci di Kremmonna, colti da una prospettiva insolita.









Un tombarolo in azione.




Finalmente, i mossaiky. Bisogna premettere che non c'è effettivamente un Minotaurox, nè un vero e proprio Labbirrinntto. Poncharello ritiene però che di ispirazione labirintica sia la fitta decorazione che circonda le figure, e dato che è lui l'esperto in materia suppongo ci si possa fidare. Sta di fatto che qui c'è una scena di lotta di difficile interpretazione tra un Chenttaurox (a destra) e un altro essere semiumano di incerta natura, caudato e cornuto. Come si può facilmente constatare, l'artista ha probabilmente letto o sentito parlare del mito classico dell'ibrido umano equino, ma non ha mai avuto un esempio di raffigurazione, e evidentemente ha tirato ad indovinare le due metà...








Alcune edificanti scene di massacro. A sinistra, la Crudeltà e l'Empietà si trafiggono a vicenda; al centro la Fede, incoronata alla bizantina, infila trionfante una picca nella faccia della Discordia. Erano tempi difficili. Comunque, non si tratta di rappresentazioni casuali: entrambi gli episodi, e presumibilmente anche altre vignette perdute per l'umidità e l'incuria (roba da matti...), sono ispirate ad un testo allegorico cristiano del IV secolo9. Segue un cane a due teste, versione tascabile del Cherberrox classico e probabilmente anch'esso preposto alla guardia degli inferi.








Particolari della decorazione e, al centro, scena (probabilmente) di caccia.


Purtroppo non abbiamo altre immagini da mostrarvi del sotterraneo e dei mossaiky... per il semplice fatto che la maggior parte di essi è stata annientata dai secoli. Per quel poco che resta, vi proponiamo l'esegesi del dott. Poncharello.


L'Impero Romano.

Il potere.





1In latino.

2Cfr. Sbonnommettix 1988, pag. 8. “Il fascino del mondo romanico non si esaurisce semplicemente nella notizia di semplici erezioni di chiese o di piccoli Oratori, nel far cuocere mattoni, umili gesti d'una dignità tramontata e nel senso della vita quotidiana e del divino che danno forma ai pensieri, alle fantasie, alla concezione stessa del mondo. Si vorrebbero conoscere i nomi di quella vasta manovalanza, di tutti quegli operai, occupati a portar pietre o a tagliarle, di tutti quei picchiapietre e muratori mescolati con i falegnami e i fabbri; tutti con la modestia di semplici artigiani, tutti con lo slancio ingenuo con cui sarebbero partiti per un pellegrinaggio verso la Terra Santa o verso Campostella.”

3Il già citato don Sbonnommettix è nel frattempo apparso in sogno all'Autore, facendogli notare con la consueta cordialità che pensare senza nessun'altra prova che la propria ignoranza che tutto ciò che si trova sotto una chiesa deve per forza essere il residuo di una chiesa precedente e non qualcosa fatto già in origine per stare sotto è un atto di hubris intellettuale senza alcuna giustificazione. All'Autore però romanticamente piace pensare che sia andata davvero così, specialmente perché non ha modo né tempo né voglia di documentare il contrario.


4La foto rende l'idea della consunzione fisica e mentale del Nostro.





















5Cfr. Sbonnommettix 1988, copertina.

6In realtà basta digitare “mossaiky Kattedralex Kremmonna” su G. e si ottengono tutte le informazioni utili alla bisogna, e anche di più...


7
























8































9Per ragioni di indicizzazione sui motori di ricerca non citerò la fonte. Ma sappiate che essa è attendibile e verificata.