I miei amici animali      di Dr. Gonzo

 

Nella foto: sono ritratto mentre indico l’esemplare di Cercopithecus Mona che abbiamo catturato.

 
Il Monviso offre spettacoli indimenticabili dal punto di vista paesaggistico, ma è parsimonioso in quanto a flora e a fauna. I più fortunati, tra i quali possiamo annoverare anche noi, godono dell’immenso privilegio di incontrare, lungo la via, pochi esemplari di Cercopithecus mona, che raramente si spingono a tali altitudini data la mancanza di piante ad alto fusto, loro rifugio elettivo. Cercopithecus mona è un mammifero che appartiene alla famiglia dei Cercopitecidi, ordine dei Primati, ed è comunemente conosciuto come cercopiteco mona o scimmia mona: mai nome fu tanto azzeccato; il comportamento bizzarro del piccolo mammifero è oggetto tuttora di acceso dibattito tra gli studiosi, che si dividono fra chi ascrive la biblica stupidità della scimmia alle dimensioni ridottissime del suo cervello e chi al fatto che abbia le braccia troppo corte per vedersi le mani.

Durante il giorno, gli esemplari di scimmia mona, tendono a isolarsi, ma seguono da lontano gli umani, lanciando loro grotteschi richiami, quasi avessero paura di restare indietro. Durante la notte, si lamentano costantemente, producendo suoni molto simili a bestemmie. Il comportamento intraspecifico si fa talvolta inspiegabilmente aggressivo, ma gli attacchi possono essere anche rivolti a individui di specie diverse, come gli umani o Callicebus personatus (nella foto a sin.: un Callicebus personatus (callicebo mascherato) emette il suo grido d’allarme, alla vista del cercopiteco mona.) Una volta catturatola, la scimmia mona può essere tenuta a bada facendole ascoltare dei suoni continui, ritmati e ad altissimo volume, l’interruzione dei quali la porta sempre a una crisi chiaramente di impronta schizoide. Nelle langhe, sia alte che basse, disdegna il vino e attiva comportamenti appetitivi verso la birra. Anche se le si inverte il ciclo sonno-veglia forzatamente, la scimmia avrà l’impulso a spostarsi durante la notte, non permettendo ai membri della spedizione di dormire (ricordo inoltre che se non la si fa uscire dalla gabbietta, comincia a emettere il cosiddetto “verso-bestemmia”). Il nostro esemplare di Cercopithecus mona ha perso la macchina fotografica che conteneva la mia scheda SD, candidandosi così a divenire oggetto di crudeli esperimenti di dubbio valore scientifico.